Il caso della contessa Comello

Come tutte le mattine, l’ex appuntato dei Carabinieri Ferruccio Coccola, si trovava al bar difronte al Municipio, sorseggiava rumorosamente il cappuccino troppo caldo senza distogliere lo sguardo dalla pagina del quotidiano che riportava i fatti di cronaca locale. L’uomo sedeva al tavolino davanti alla vetrina che dava sulla strada; proprio mentre cercava un fazzoletto per asciugarsi la schiuma del latte che gli era rimasta attaccata ai baffi già bianchi, sentì bussare sul vetro. Difronte a lui stava un anziano rubicondo con una giacca troppo grande che gli cadeva dalle spalle, un sorriso che aveva visto tempi migliori e una grande busta gialla in mano. Il vecchio fece segno all’ex appuntato di aspettarlo, mentre con passo lento e claudicante si apprestava ad entrare nel locale affollato.

Raggiunse il tavolino del Coccola facendosi largo tra i masticatori di brioche e sedendosi rumorosamente sulla sedia ballerina, emise un sospiro così acido che l’ex Carabiniere valutò sufficiente a mandare a male il latte appena bevuto.

Tenente par fortuna, lo go trovà…” esordì allungandosi sul tavolino verso il suo interlocutore.

“Sono in pensione da anni, sono un civile, non serve che mi chiami tenente, tra l’altro non lo sono mai stato. Ci conosciamo forse?” chiese il Coccola stringendo le palpebre nel tentativo di ricordare.

Son Scarpa, Mario Scarpa detto Bisto de Sant’Anna. Tenente non so come cominciare… questa cosa mi ha sconvolto. È da giorni e giorni che ci penso finché mi è venuto in mente lei; ci siamo incontrati anni fa, ma meglio che non le ricordi le circostanze… Ad ogni modo, ora sono un uomo onesto, vivo con una piccola pensione, senza lussi e senza vizi, una vita tranquilla insomma prima che mi accadesse sta roba…”

Scarpa si asciugò il viso con un fazzoletto verde bottiglia che aveva estratto come un prestigiatore dalla manica della giacca. Coccola cercò di salvaguardare quel po’ di aria respirabile che ancora gli era concessa facendo scivolare la sedia all’indietro e rispose: “Le ripeto che non sono tenente, comunque Scarpa non mi ricordo di lei, quindi inizi dal principio. Che diamine vuole da me?”

“Tenente, proprio dal principio vuole sapere? Non so… perché avevo promesso a Beppin che sarei andato ad aiutarlo al Circolo stasera.” disse dubbioso.

“Ma cosa ha capito Scarpa! Dal principio di questa cosa che l’ha sconvolta… e poi, perché continua a palpeggiare quella busta che ha in mano, cosa contiene?” chiese l’ex appuntato.

A quel punto Scarpa portò la busta al cuore e avvicinò il suo viso a quello del Coccola, disse piano con fare circospetto: “Tenente, sono in possesso di materiale che scotta, su questi fogli c’è la soluzione al caso della contessa Comello Maria Lucia.” Estrasse poi il vistoso fazzoletto passandolo sul viso che si era imperlato di sudore e sul collo dal quale partivano lunghi peli unti che scendevano lungo la schiena.

“Ma di quale caso sta parlando Scarpa? Guardi che non sono in servizio da diversi anni, forse lei ha sbagliato persona.” rispose Coccola pensando che quello era il momento opportuno per concludere l’incontro, fece quindi cenno di alzarsi.

“Stiamo parlando dell’omicidio della contessa Maria Lucia Comello, osti..!.”

“Omicidio? Ma i giornali non ne parlano, quando sarebbe successo?” chiese il Carabiniere visibilmente disorientato, riportando il grosso sedere sulla sedia poiché le gambe non lo reggevano.

Nessun lo sa… ma c’è scritto tutto qui. Bianco su nero, filo per segno, pan per polenta…“

“Cosa c’entra la polenta! Scarpa basta con questi misteri! Allora mi faccia vedere questi documenti che continua a bagnare con il sudore delle mani” disse cercando di prendere i fogli, ma Scarpa se li portò dietro alla schiena e drizzandosi quel poco che la cifosi gli consentiva continuò: “Queste carte le ho trovate io, gliele farò vedere solo se mi dà la sua parola che non mi porterà dai gendarmi.”

“Ma sono un ex Carabiniere! Guardi, finiamola con questa storia, ripeto, secondo me ha sbagliato persona!” disse alzandosi e cercando di infilarsi la giacca cerata, operazione contorta per via di una patologica periartrite.

Ah va ben… pensavo solo che ci tenesse alla Contessa Comello, dopo tuti sti anni de susti, povera donna magari la si poteva salvare in tempo…” rispose risentito e deluso. Sentendo il nome della bella donna che tante pene d’amore gli aveva procurato, qualcosa si strinse nello stomaco del burbero appuntato, appoggiò la mano sulla spalla del vecchio e disse: “Facciamo due passi, non voglio ancora vedere i fogli, ma mi spieghi dal principio.”

“Ma… il Circolo con Beppin stasera? Beh, magari la faccio breve, andiamo!” rispose Scarpa mentre un gran sorriso gli illuminava il viso, ora sapeva che il Coccola lo avrebbe ascoltato.

Camminarono a lungo sulla fondamenta del Vena e oramai a gole secche, decisero di sedersi a bere un’ombra leggera. Mentre aspettavano che l’oste finisse di preparare i primi cicchetti, Scarpa estrasse i fogli dalla busta sgualcita e li posò sul tavolino che aveva appena pulito sempre con lo stesso fazzoletto verde bottiglia.

Gli tremavano le mani mentre porgeva i fogli all’ex appuntato “Insomma quella sera trovo questa busta, proprio sulla panchina davanti al Circolo, sembrava aspettasse me. Ho guardato dentro per capire chi l’avesse dimenticata, veramente speravo ci fosse anche qualche soldo… beh onestamente pensando… insomma apro e mi prende quasi un colpo – L’omicidio della Contessa Comello Maria Lucia: dossier completo -. Cos’è questa roba? mi dico, poi penso che la Contessa non è affatto morta, la vedo tutti i giorni sul corso quando va a comprare il giornale! Allora concludo che magari questa roba è sua! Penso: gliela consegno e lei piena di gratitudine mi ricompensa, si sa che è donna generosa sotto tanti aspetti. Insomma, dondolandomi sopra qualche volgarità fantasiosa (ma sempre con rispetto, tenente) vado a casa e l’indomani cerco la Contessa nei posti dove solitamente la incontravo. Per tre giorni, niente! Allora vado a vedere casa sua, le imposte sono chiuse, tranne due: il balcone della scala e quello del bagno credo”…….