Mi limitavo ad amare te (Rossella Pastorino)
“Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli) di Rossella Pastorino è stato ed è tutt’ora tra i best seller italiani degli ultimi mesi. Finalista al premio Strega di quest’anno, trovate decine di recensioni on line e sicuramente non riuscirò a dirvi nulla di nuovo. Ma se siete alla ricerca di storie forti, questa sicuramente vi farà torcere lo stomaco.
Siamo nel 1992 a Sarajevo, sotto le bombe anche l’orfanotrofio, dove alla miseria si aggiunge la paura di morire per una granata o per la pallottola di uno spietato cecchino che attende nascosto che qualcuno attraversi la strada nel momento sbagliato. Fame, freddo e solitudine, finché un giorno appare una speranza: un soggiorno in Italia fino alla fine della guerra. Il viaggio è pieno di insidie perché, come in tutte le guerre, gli esseri più deboli diventano preziosa merce di scambio. La vacanza in Italia che doveva durare qualche mese diventerà definitiva, impossibile tornare indietro. I protagonisti che il lettore incontra bambini crescono, diventano adolescenti e adulti fragili, svuotati, alla continua ricerca di amore, in continua fuga dall’amore. La narrazione si concentra sul rapporto genitoriale, sul distacco dalla famiglia di origine che è necessario ma doloroso, perché ti porta a scegliere cosa tenere e cosa buttare. Il distacco ti fa perdere pezzi, crea vuoti e paure prima di trasformarti in un adulto che, forse, non non ami.“Si esiste interi solo prima di nascere. Ma quello strappo è la vita” Una lettura emotivamente forte, pagine che sono delle vere e proprie accuse, alle quali il lettore non può sottrarsi. L’ennesimo romanzo triste, mi direte, sì è vero, ma da leggere.
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Irene Pavan 14.06.2023
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